PAPARINE (Papavero Comune)

Papaver rhoeas L. della famiglia delle papaveraceae.
ALTRI NOMI COMUNI: Rosolaccio
NOMI DIALETTALI: Scattarola, paparina, fritta
PERIODO DI RACCOLTA: gennaio-marzo (rosetta basale)
Altre specie di papaveri utilizzati in maniera similare sono il Papavero spinoso (Papaver hybridum L.) e il Papavero pugliese (Papaver apulum Ten.)…
 
ORIGINI E DIFFUSIONE: Pare che i papaveri infestanti siano stati introdotti anticamente nell’area mediterranea insieme con i frumenti coltivati e che provengano da una regione subdesertica dell’Iran. Si tratterebbe pertanto di un’archeofita (una pianta, la cui dispersione è dovuta all’uomo, di origine remota).
In Italia, è presente in tutte le regioni, a quote che vanno dalla pianura a circa 2000 metri. Introdotto anche in America del Nord, Australia e Nuova Zelanda…
In questi ultimi decenni la specie è in forte rarefazione a causa dei diserbanti utilizzati in maniera sempre più massiccia nella coltura dei cereali…
Soggetto ricorrente di acquerelli e di iconografie, il Papavero è sempre associato al frumento, alle messi in genere, in un contrasto di colori che evoca paesaggi, culture, eventi di vita campestre.
 
COLTIVAZIONE: Essendo una specie annuale, l’unica modalità propagativa è quella generativa, cioè da seme…
 
UTILIZZI: Nei semi di Papavero vengono rotolati i pani ed alcuni tipi di dolci prima della cottura, tradizione che sembra risalire all’epoca degli zar in Russia.
Ancora oggi, in molti paesi del Salento, viene tramandato ai bambini il gioco che si fa con i boccioli del Papavero, che consiste nell’indovinare il colore dei petali all’interno, i quali sono bianchi quando il bocciolo è acerbo, rosei quando precede la maturazione, rossi poco prima della schiusa. I concorrenti vengono interrogati con la domanda a risposta multipla: Paradiso, Purgatorio o inferno? È chiaro che il colore viene associato ad uno dei tre regni dell’al di là e, nell’ingenuità infantile, la risposta non è sempre dettata dall’osservazione del bocciolo ma dalla spinta emotiva del momento.
Era una pianta cara alle fanciulle vezzose, perché rappresentava il primo colorante ammissibile per evidenziare guance e labbra strofinando i petali sulla pelle.
Il nome popolare Scattarola ha un suono onomatopeico e si riferisce al classico rumore che si ottiene chiudendo il petalo a mo’ di palloncino e schiacciandolo poi sulla mano o sulla fronte del compagno: la poca aria che rimane catturata all’interno del petalo esce fuori clamorosamente alla rottura dello stesso.
I petali sono utilizzati come coloranti di sciroppi e confetture ma anche di tessuti.
Il Papavero è una pianta innocua, da distinguere dal Papavero di oppio.
 

RICETTA TIPICA

PAPARINA CU ‘LLU LAPAZZU (papaveri con romice)

In una pentola con dell’olio di oliva, far rosolare 2 spicchi d’aglio e poi aggiungere i papaveri ben lavati e sgocciolati, ai quali si aggiunge qualche pianta di romice nota con il nome dialettale di lapazzu. Far soffriggere e cuocere per 15-20 min. e, prima di ultimare la cottura aggiungere a piacere sale, olive nere (preferibilmente varietà Celline di Nardò), peperoncino piccante.
In alternativa la stessa ricetta può essere fatta ugualmente in mancanza del romice.
 

Alcune info: “Erbe spontanee salentine” R. Accogli, Piero Medagli – Ed. Grifo 2014

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